Ai miei genitori Emma e Giancarlo senza i quali, comunque siano andate le cose,
non sarebbe stato scritto un libro straordinario con un piccolo titolo: Eulalia.
A mio fratello Riego, che mi ha stupito con i suoi continui cambiamenti,
che non ha partecipato alla scrittura di tante pagine
ma che ha mantenuto inalterato nel tempo il suo affetto per me.
Ai miei nonni Antonio e Maria, che hanno dato voce e consistenzaa ai miei sogni di bambina,
scrivendo i passi più leggeri di un racconto spesso scomodo e difficile.
A mio suocero Francesco che, nonostante il pochissimo tempo condiviso,
ha tratteggiato frasi indelebili nel mio cuore e mi ha fatto sentire amata come una figlia.
A Francesco e Paolo che, senza nessun legame di sangue,
mi permettono di sentire il suono di una parola desiderata: zia!
A mio marito Nicola, compagno del viaggio più lungo,
che ha sfogliato ed apprezzato ogni pagina di questo libro incompiuto,
che ha sopportato i capitoli più faticosi da leggere,
che è stato testimone degli scarabocchi, delle cancellature, delle varie stesure
e che, come me, non vorrebbe mai vedere scritta la parola "fine".
Ai tanti amici ed amiche che hanno arricchito di "note a margine"
tantissimi fogli bianchi divenuti carichi di fantastiche avventure,
come gemme preziose incastonate su di una corona da regina.
come gemme preziose incastonate su di una corona da regina.
Ma soprattutto a mia figlia Ludovica, il capitolo più importante della storia,
mio personale "correttore di bozze",
che revisiona i refusi, migliora la forma, suggerisce i termini,
valorizza i contenuti di un racconto che senza di lei sarebbe stato, senza ombra di dubbio,
meno stimolante ed avvincente. A lei, l'amore grande del mio universo.
A tutti voi che avete reso possibile questo mezzo secolo di cronaca di vita vissuta:
senza di voi questo romanzo non sarebbe stato altrettanto interessante.
A me stessa, perchè ogni giorno provo a scrivere nuovi racconti,
con pagine che a volte strapperei, con macchie d'inchiostro incancellabili,
con frasi lasciate a metà per la paura della verità,
con impennate d'orgoglio che scrivono testi di sfida.
Mai bugiarda, sempre sincera,
mai spettatrice ma protagonista attiva e felice di esistere.
Pronta a cominciare un altro mezzo secolo di... poi si vedrà!!